Di che colore è il color carne? Ci avevi mai pensato? Apparentemente sembrerebbe una domanda semplice dalla risposta scontata. In realtà, non è proprio così. Prima di rispondere ci ho riflettuto un po’. E ho iniziato ad associare il color carne a una serie di prodotti dal beauty all’abbigliamento.

C’è il rossetto, la cipria, il fondotinta color carne, la lingerie color carne, le scarpe e il vestito color carne. In genere sono beige chiaro o rosa pallido. Allora il color carne dovrebbe avere questi colori?

D’altra parte anche i principali dizionari lo dicono: “Color carne: di color rosa pallido simile a quello della carne umana”. Ma la carne umana è solo rosa? Non conoscevo questa definizione e quanto fosse discriminatoria.

Non lo sapevo almeno fino a quando mi sono imbattuta nella campagna di advocacy  “Color Carne” . Si tratta di un progetto in corso nato per attirare l’attenzione sui temi che riguardano il colore della pelle e il rispetto delle differenze di ognuno.

Come nasce il progetto “Color Carne”

Autrici del progetto sono la strategist Giuditta Rossi, nera, e la storyteller Cristina Maurelli, bianca. Lavorano su progetti corporate per Bold Stories, società di narrazioni strategiche che hanno co-fondato.

Giuditta rossi e cristina maurelli

Come raccontano, il progetto è nato per caso. “Un giorno parlando tra noi di abiti – racconta Cristina Maurelli- ho detto a Giuditta: sotto quel vestito potresti mettere un reggiseno color carne. Lei si è messa a ridere e io mi sono resa conto dell’assurdità del termine”. Effettivamente, il color carne era riferito al rosa che non è il colore della pelle di Giuditta.

Così, danno vita al sito colorcarne.it e lanciano la campagna con la missione di  “cambiare colore al color carne”, da rosa a tutti i colori dell’umanità.  “Color carne= rosa è un’espressione solo apparentemente innocua” spiega Cristina Maurelli “perché presuppone che la pelle di una persona bianca sia la norma. In alternativa, si utilizza l’espressione ‘naturale’ o ‘nudo’ che certo non è una soluzione. A volte concetti che sembrano inoffensivi, in particolare nel linguaggio e nelle rappresentazioni visive, possano invece nascondere, spesso inconsciamente, una discriminazione. E’ importante non colpevolizzare, ma prendere coscienza e fare la scelta di cambiare”.

COLOR CARNE | CLIP ITA from Color Carne on Vimeo.

“Anche in Italia ci sono editori e brand capaci di scelte audaci e aperte al cambiamento”, dice Giuditta Rossi.  “Color Carne può diventare il punto di incontro per chi vuole costruire una società in cui la diversità venga valorizzata e in cui ogni persona sia in grado di riconoscersi.”

I primi traguardi della campagna Color Carne

La Campagna sta avendo un largo consenso da parte di influencer, associazioni, organizzazioni e aziende: moltissime persone hanno manifestato in modo entusiasta il loro appoggio e la loro adesione. E anche stampa, radio e tv hanno rilanciato il progetto e le sue tematiche. Numerosi anche i designer, gli artisti e i fotografi che hanno contribuito con le loro creatività a reinterpretare il tema.

A poco più di un mese dal lancio sono stati raggiunti importanti traguardi. Lo stereotipo del color carne=rosa sta cambiando anche nei dizionari.

Il Dizionario Garzanti di Italiano è il primo a modificare la definizione di color carne. È già consultabile online su Garzanti Linguistica. Infatti, ha inserito un avviso per un uso consapevole di questa espressione, che adesso è ufficialmente segnalata come “discriminatoria perché assume come unico riferimento il colore della pelle bianca, senza considerare tutte le possibili colorazioni e sfumature che può avere la carnagione umana.

E non è l’unico. Dopo il Nuovo Devoto-Oli, anche Lo Zingarelli – Zanichelli si è impegnato a cambiare.

Color carne: cerotti, scarpe da ballo, matite, beauty

Il sito colorcarne.it è ricco di spunti e riflessioni. Propone un “colorimetro con tutti i colori dell’umanità” e segnala alcune aziende e iniziative che hanno affrontato la tematica del “color carne”. Esempi che possono essere di ispirazione.

E’ il caso di Tesco, uno dei maggiori supermercati del Regno Unito, che nel 2020 ha iniziato la vendita di cerotti in tre tonalità della pelle: chiara, media e scura. Il lancio è stato preceduto da una campagna per incoraggiare altri rivenditori a fare lo stesso.

Nel 2018, invece, Freed of London, importante designer e produttore mondiale di scarpe da ballo professionali, ha realizzato le prime scarpe da punta per il Ballet Black aggiungendo due nuovi colori: bronzo e marrone. Freed of London realizza artigianalmente scarpe da ballo adatte per ogni incarnato.

Ci sono anche le matite inclusive della linea Giotto Skin Tones che permettono ad ogni bambino di esprimere liberamente la propria cultura e diversità con nuove sfumature per colorare le diverse tonalità della pelle. E poi i pastelli Crayola Colors of the World che contengono 24 colori appositamente formulati per rappresentare tutte persone del mondo

Tra i marchi di bellezza è citato Rare Beauty, azienda statunitense impegnata a valorizzare l’unicità e il colore di ognuno. Per questo propone prodotti adatti ad ogni tipo di pelle.

Insomma, navigando sui siti di questi marchi ti rendi conto di quanto sia discriminante lo standard “color carne” o il “nudo” e di quanti problemi pratici comporti.

“Nudo”: la lingerie per tutti i toni di pelle

“Il mio nudo non è il nudo che vedo nei negozi. Le donne di colore hanno gli stessi bisogni di tutte le donne, ma quando si tratta di lingerie e calze, l’industria semplicemente non si rivolge a noi”. Scrive Ade Hassan fondatrice del marchio londinese di lingerie Nubian Skin. Per questo ha deciso che era tempo per “un diverso tipo di nudo” sia per le donne che per gli uomini.

Non solo, il marchio britannico Nünude di biancheria intima e articoli di abbigliamento nel 2017 è riuscito, attraverso una campagna virale, a cambiare la definizione restrittiva di “nudo” del dizionario di Oxford. In pratica da “beige-rosa” è stato cambiato così: “Un colore di abbigliamento o make up simile a quello della pelle di chi lo indossa”.  Una definizione decisamente più inclusiva.

D’altra parte Nünude nasce proprio per includere tutte le donne di tutti i colori e corporature. Tutte, le meno rappresentate e non rappresentate dall’industria della moda.

Le scarpe inclusive di Kahmune Made in Italy

Il brand Kahmune nasce negli Stati Uniti nel 2016 da un progetto di  Jamela A. Acheampong. Obiettivo? Dare a tutte le donne scarpe che rispecchiassero il proprio incarnato. “Sono orgogliosa di essere una delle poche etichette di fascia alta che offre un prodotto adatto a tutti i toni di pelle e non solo a pochi”, scrive.  

Sul sito è spiegato, orgogliosamente, che le scarpe sono 100% fatte in Italia da artigiani con esperienza decennale.

Finora il brand propone 10 sfumature di nudo. In caso di dubbio, offre il servizio di spedizione di campioni di pellame in modo da scegliere la nuance uguale o più vicina al colore della pelle di ogni cliente.

E pensare che la fondatrice, Jamela A. Acheampong, per avere delle décolleté del colore della sua carnagione verniciava quelle di colore bianco.

Tutti i colori dell’umanità al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano

Infine, concludo con il progetto fotografico Humanæ dell’artista brasiliana Angélica Dass. E’ una riflessione sul colore della pelle documentata con i vari colori dell’umanità. Un modo per allontanarsi dalle etichette miopi di “bianco, rosso, nero o giallo”. Per questo, a ogni ritratto (sono 81) è attribuito un codice pantone.  

L’artista interverrà venerdì 1 e sabato 2 aprile 2022 il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano che ha acquisito l’opera. Per saperne di più consulta il programma.

Come partecipare alla campagna Color Carne

Partecipare alla campagna è facile, basta andare sul sito colorcarne.it o sui canali social di Color Carne Project e scegliere una delle originali card da condividere, già pronte con messaggio, immagini e grafica.

Questa Campagna è una buona occasione per immaginare un modo diverso di pensare, parlare, agire e anche di fare business. È un invito non solo a cambiare vocabolario, ma a pensare anche a prodotti più inclusivi che tengano conto delle differenze di ognuno.

Color Carne è un progetto di advocacy a cura di Bold Stories

Articolo aggiornato il 13/4/2022

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