Hai mai sentito parlare di Qlhype? È una start up dell’abbigliamento usato nata in Italia un anno fa.
Rispetto ad altre realtà di vendita online di capi di seconda mano (pre-loved o pre-amati che dir si voglia), è che puoi trovare anche abbigliamento, scarpe o accessori appartenuti a personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e dei social.
C’è un’ampia varietà di scelta di marchi, tra i quali molti di fascia alta e del lusso, ad esempio Valentino, Gucci, Bottega Veneta, Ganni e molti altri. Ma anche brand dello sportwear, come Nike, Puma, Adidas o Fila. Ci sono articoli per donna, uomo e bambino.
Acquistare abbigliamento di seconda mano è una degli migliori scelte che puoi fare per avere un armadio circolare e sostenibile, quindi più possibilità ci sono e meglio è. Ecco perché ti parlo di questa nuova realtà.
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Chi ha fondato Qlhype?
Come ti dicevo Qlhype è stata fondata un anno fa da un gruppo di giovani imprenditori e celebrities, sono Ignazio Moser, Simone Marini, Cecilia Rodriguez, Giulia Allievi e Maurizio Vaccai.
Da dove viene il nome Qlhype? È un mix di due nomi che i cofondatori della start up volevano utilizzare inizialmente. Riguardo alla pronuncia, Qlhype si legge claip.
Dopo aver festeggiato il primo anno di vita – con un pop-up store di lancio che si è tenuto a Milano fino al 29 ottobre – ora l’obiettivo della start up è quello di proseguire l’attività imprenditoriale aprendo alla vendita in Europa e sbarcare presto anche negli Stati Uniti.
Qlhype: non solo gli abiti dei vip
Come ti dicevo all’inizio su Qlhype hanno “traslocato” gli armadi di alcuni personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e dei social. Puoi trovare infatti capi appartenuti a Belen e Cecilia Rodriguez, al rapper Gue Pequeno, a Giulia De Lellis, a Tommaso Zorzi e a molti altri.
In tutto si tratta di circa 30 armadi di celebrità con vestiti, scarpe e accessori corredati di foto, descrizione e prezzo scontato. Sulla piattaforma puoi trovarli cliccando su “Closets“.
Ma anche tu puoi mettere in vendita articoli del tuo armadio che non metti più. La procedura, come è descritta sul sito, è molto semplice, la puoi leggere qui.
Infine, la piattaforma è anche alimentata da rimanenze di magazzino che Qlhype acquista direttamente dai brand e dai rivenditori.
L’autenticazione degli articoli
Visto che si tratta di usato griffato, Qlhype ha un team di esperti che si occupa del controllo e dell’autenticazione di ogni prodotto.
Riguardo alla condizioni degli articoli, questi possono essere nuovi (mai indossati) con cartellino o senza cartellino, in condizioni eccellenti (usati poche volte) o in buone condizioni con lievi segni di usura.
Inoltre, su ogni articolo c’è anche una dettagliata descrizione della composizione dei tessuti.
Comprando usato si risparmia
Acquistare capi, scarpe e accessori di seconda mano significa frenare la sovrapproduzione alimentata dalle collezioni continue della fast fashion. Inoltre, l’impatto ambientale si riduce del 70% rispetto all’acquisto di un nuovo indumento. Il vantaggio, però, si ha se l’usato sostituisce il nuovo. È evidente.
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«Nel mondo anglosassone comprare abbigliamento pre-loved è normale, soprattutto per le nuove generazioni di consumatori e anche in Italia sta cambiando la mentalità collettiva», osserva Ignazio Moser cofondatore di Qlhype. «È assolutamente una buona pratica da seguire quella di non buttare abiti usati ma farli indossare da un’altra persona. Senza contare che chi acquista in questo modo può risparmiare dal 50 al 70%, come nel caso delle scarpe».
In effetti, gli italiani stanno cambiando mentalità: secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Second Hand Economy il mercato dell’usato nel 2022 ha raggiunto un valore di 25 miliardi di euro. Gli articoli più gettonati negli acquisti online sono proprio l’abbigliamento e gli accessori.