Bianco, lungo, con maniche a sbuffo e plissettato. È l’abito da sera senza cuciture e il filato è ricavato da un fagiolo. Non è una favola quella che sto per raccontare, ma un esempio di innovazione dei materiali e del processo di produzione nel tessile e moda.
Il vestito è stato presentato a Roma nella suggestiva cornice dei Mercati di Traiano durante la “sfilata narrata” del Phygital Sustainability Expo 2023, evento annuale alla quarta edizione dedicato alla transizione ecologica dei brand di moda e aziende tessili, che si è tenuto dal 5 al 6 luglio.
L’abito è frutto della continua ricerca di materiali a basso impatto ambientale di RadiciGroup, azienda di Bergamo, leader mondiale nella produzione di soluzioni tessili innovative per una vasta gamma di settori trai i quali l’abbigliamento.
Il tessuto è realizzato in Biofeel eleven, un filato 100% di origine naturale con performance tecniche, estetiche e ambientali elevate.
Da dove viene il filato?
La storia del filato Biofeel eleven parte dall’India: “Eranda”, nella lingua Hindi, indica un piccolo fagiolo, si tratta del fagiolo della pianta di ricino. La coltivazione avviene in terreni semi-aridi e quindi, non concorrenziali con la produzione alimentare. Dal fagiolo del ricino si ricava l’olio che dà vita al bio-polimero prodotto da Arkema e filato da RadiciGroup.
Si tratta di un filato 100% bio-based, cioè ricavato completamente da una fonte naturale. Essendo poi in monofibra può essere riciclato a fine vita per creare nuovo filato secondo i principi dell’economia circolare.
Il filato Biofeel eleven dona all’abito leggerezza, resistenza e durabilità.
E le cuciture?
Oltre all’innovativo filato, l’abito è senza cuciture. Possibile? Sì, perché è stato realizzato grazie a una macchina da maglieria innovativa di Shima Seiki Italia, succursale della casa madre Shima Seiki con sede in Giappone.
La macchina è dotata di un sistema chiamato “WholeGarment” dal quale è possibile ottenere un capo direttamente dalle bobine di filato, in questo caso dal Biofeel eleven, senza passare per la fase di tessitura, di taglio e di cucitura.
Tradizionalmente, un capo di abbigliamento è costituito da più pezzi che poi vengono cuciti insieme. Nel caso di “WholeGarment” il pezzo è unico, quindi, non richiede cuciture. Infatti, questa tecnologia permette di lavorare i prodotti a maglia in tre dimensioni, consentendo una grande personalizzazione, tanto da essere definita la “stampante 3D per tessuti”.
Uno dei principali vantaggi è l’eliminazione degli sprechi perché il sistema utilizzata solo la quantità di filo necessaria per realizzare il capo. Non ci sono scarti di lavorazione e in più si ottiene un buon risparmio di energia.
Insomma, un filato e un sistema di lavorazione all’avanguardia e trasparente.