Da sempre associato all’eleganza e all’esclusività, il velluto continua a ispirare stilisti e designer di tutto il mondo. Così, con la mostra Velvet mi Amor, dall’8 marzo all’8 giugno 2025, il Museo del Tessuto di Prato omaggia uno dei materiali tessili più conosciuti e apprezzati.
Questa esposizione si unisce alla mostra Tesori di Seta. Capolavori tessili dalla donazione Falletti con la quale il Museo del Tessuto ha iniziato le celebrazioni per i 50 anni dalla sua apertura.
Il velluto nasce nel XIII secolo nella zona compresa tra l’Asia centrale, l’Iran e l’Iraq. Realizzato tipicamente in seta, ben presto si diffonde in Europa e l’Italia diviene tra i principali produttori. È un tessuto corposo, lucente, morbido e dalla grande capacità di assorbire il colore. Per la complessità della sua lavorazione, il velluto è considerato tra i tessuti più preziosi ed esclusivi.

Guardando ai secoli passati il velluto è stato il tessuto prediletto dalla nobiltà e dal clero. Per la sua versatilità e capacità di adattarsi ai nuovi gusti, questo materiale ha attraversato la storia della moda. Tant’è che il velluto può essere realizzato utilizzando varie fibre: da quelle più pregiate, come la seta, al cotone, fino al poliestere e alla microfibra.
Inoltre, il velluto può essere realizzato in diverse versioni. Ad esempio, quella liscia è sinonimo di eleganza per la sua lucentezza e morbidezza; quella a coste, invece, richiama la moda giovanile degli anni Sessanta e Settanta ed è impiegata nei look più informali.
E oggi? Il velluto è un tessuto estremamente contemporaneo. La mostra allestista al Museo del Tessuto ne è una dimostrazione.

Infatti, Velvet mi Amor è un progetto espositivo dedicato alle sperimentazioni contemporanee sul velluto. Si tratta di un percorso nel quale prendono corpo 24 personaggi antropomorfi nati dalla fantasia creativa e dalla ricerca di uno degli studi stilistici più affermati d’Italia, lo studio dei designer Stefano Chiassai e Corinna Chiassai.
I 24 personaggi totalmente vestiti in velluto, creati dai due designer, sono esseri dalle forme aliene e dai look futuristici, che esplorano le potenzialità del materiale nella ricerca contemporanea.


L’esposizione, infatti, valorizza la lavorazione contemporanea e in particolare la versatilità del tessuto, presentata in chiave sperimentale grazie a manipolazioni esplorative, accostamenti innovativi, trattamenti speciali. Si tratta di laser, intarsi di velluto con altri materiali, stampe a illusione ottica, intrecci manuali, plissettature, cambi di direzione delle coste di velluto, abbinamenti di colori inusuali e nuove texture che animano l’installazione.

Accanto ai velluti anche altri materiali che, attraverso un ampio ventaglio di lavorazioni, ne imitano l’aspetto: rasi, popeline, gabardine, fustagni, denim, tessuti dalla superficie più o meno tridimensionale, più o meno liscia, sono lavorati in maniera tale da dare l’illusione di essere velluti.
Le 24 figure antropomorfe dello studio Chiassai permettono di conoscere non solo la ricchezza, ma anche le potenzialità di un tessuto pregiato, frutto di tecniche di produzione straordinarie.


Il tutto in un museo che non si limita allo studio del tessuto antico, ma che da sempre rivolge la propria attenzione alla contemporaneità, come dimostra anche la Textile Library del Museo, l’archivio nato nel 2021 e dedicato ai materiali tessili contemporanei e all’innovazione nel settore tessile e moda.
Velvet mi Amor non è soltanto un’occasione unica di entrare nel vivo della sperimentazione della moda contemporanea, ma è anche un modo di approfondire e apprezzare un tessuto senza tempo e aperto a nuovi sviluppi nella moda.

La mostra spalanca le porte alla bellezza, alla creatività e all’innovazione.
Per gli orari di visita e biglietteria puoi consultare la pagina dedicata. Con un unico biglietto (acquistabile online o sul posto) puoi visitare sia le mostre temporanee che il percorso permanente del Museo.
Foto di apertura: Museo del Tessuto, Ph Andrea Gargalli.